Ad Arsita il 31 Ottobre e Primo Novembre 2018 si è svolto il Corso di Idoneità alla conduzione di Joelette organizzato dal CAI-ABRUZZO, CAI Commissione Regionale Medica, FederTrek, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga,
La
Fonte Torricella
di ARSITA (TE)
https://www.facebook.com/profile.php?id=100010984248414
dai primi di Luglio alla fine di Agosto,
con i Soci del
Club Alpino Italiano
abitanti di Arsita,
in collaborazione con le
Pro Loco,
è un
Luogo di Riferimento di Montagnaterapia
PER TUTTI
https://www.facebook.com/altra.valledelfino.5
III° CONVEGNO NAZIONALE DI MONTAGNATERAPIA
Sentieri di salute:
linee guida per la Montagnaterapia
(Clicca sulla figura)
DEFINIZIONE
Con il termine montagnaterapia si intende definire un originale approccio metodologico a carattere
terapeutico-riabilitativo e/osocio-educativo, finalizzato alla prevenzione secondaria, alla cura ed alla riabilitazione degli individui
portatori di differenti problematiche, patologie o disabilità; esso é progettato per svolgersi, attraverso il lavoro sulle dinamiche di gruppo, nell’ambiente culturale, naturale e artificiale
della montagna.
Le attività di Montagnaterapia vengono progettate ed
attuate prevalentemente nell’ambito del Servizio
Sanitario Nazionale, o in contesti socio-sanitari accreditati, con la
fondamentale collaborazione del Club Alpino
Italiano (che ne riconosce ufficialmente le finalità e l’Organizzazione
Nazionale), e di altri Enti o Associazioni (accreditate) del settore.
La Montagnaterapia rivolgendosi all’interezza e inscindibilità della
persona e del sé, considerato nella fondamentale relazione con il contesto secondo il paradigma biopsicosociale, si pone l’obiettivo della promozione di quei processi evolutivi legati alle
dimensioni potenzialmente trasformative della montagna.
La Montagnaterapia si attua prevalentemente nella dimensione dei
piccoli gruppi (dai tre ai dieci partecipanti) anche coordinati fra loro; utilizza controllate sessioni di lavoro a carattere psicofisico e psicosociale (con forte valenza relazionale ed
emozionale), che mirano a favorire un incremento della salute e del benessere generale e, conseguentemente, un miglioramento della qualità della vita.
Nella Montagnaterapia, per raggiungere gli obiettivi prefissati, gli
interventi socio-sanitari si articolano e si integrano con le conoscenze culturali e le attività tecniche proprie delle discipline della montagna (frequentazione dell’ambiente montano,
pratica escursionistica o alpinistica, sci, arrampicata, ecc.), per tempi brevi o per periodi della durata di alcuni giorni (sessioni residenziali), nel corso dell’intero anno. Il lavoro
viene in ogni caso integrato con gli eventuali trattamenti medici, psicologici e/o socio-educativi già in atto.
Le attività
di Montagnaterapia richiedono l’utilizzo di comprovate competenze cliniche e l’adozione di appropriate
metodologie; che riguardano anche la specifica formazione degli operatori e la verifica degli esiti.
Il termine Montagnaterapia è stato utilizzato per la prima volta in un articolo a commento del
Convegno Nazionale: “Montagna e solidarietà: esperienze a confronto”, svoltosi nel settembre 1999 a Pinzolo, TN (in «Famiglia Cristiana», n. 44/1999, pag. 143).
Da Eugenio Di Marzio riceviamo e condividiamo:
La MONTAGNATERAPIA
nel Club Alpino Italiano